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La chiesa parrochiale di San Michele e' stata costruita tra la fine del '200 e i primi del '300, è una delle più belle chiese della diocesi di Ozieri, SS.
La maggior parte degli storici fanno risalire la facciata al 1300, è in tracchite rosa e presenta uno splendido rosone (vedi nella foto), un portale con snelle colonne e una fila di archetti pensili.
Alla fine del '500 la chiesa è stata ingrandita; il nuovo presbiterio ha la volta a quattro vele in tracchite.
Nel 1420 vi si tenne un Sinodo dell'antica Diocesi di Castro.
Conserva un'antica statua di San Michele del XV secolo, in legno, alta quasi due metri; un antico calice d'argento dorato del XIV secolo dono di "Don Gunari de Schano".
Il 20
Luglio 1796 il prezioso calice
fu rubato dai soldati di "Pintoreddu"
che
saccheggiarono
Bono per dare una lezione
alla patria di Giommaria
Angioj.
Il parroco dell'epoca, Don Agostino Tedde ottenne dal Vicerè la restituzione.
Le altre Chiese di Bono SS.
San Raimondo:
Sorge nell'omonimo colle. Ai primi del settecento la chiesa era dedicata alla Vergine Assunta e verso il 1737 venne ricostruita e dedicata a N.S. della Mercede. Fu poi donata ai Mercedari che vi istituirono una scuola di lettere e di latino.
In seguto la
chiesa fu dedicata a San Raimondo Nonnato.
Alla fine di
Agosto vi si celebra una grande festa sia civile che religiosa,in occasione
della quale si ricordano i moti antifeudali della fine del settecento,
quando i Bonesi cacciarono dopo una dura battaglia i Piemontesi.
A ricordo delle
palle di canone sparate in quella battaglia,il 31 Agosto a conclusione
della sfilata deli costumi e dei cavalieri, si fanno rotolare giù
dal colle dove è situata la chiesa, alcune zucche, le migliori che
i contadini Bonesi seminano e conservano proprio per l'occasione.
Sant'Antonio Abbate:
Chiesa del XVIII
secolo. Viene ricordata per la prima volta in un documento del 1765.
Il santo viene
festeggiato il 17 Gennaio ed il 25 Maggio.
La sera del
16 Gennaio in occasione dei vespri, alle 17,00, dopo che termina la messa
vespertina, viene acceso nel cortile della chiesa un grande falò:
"Su fagarone de Sant'Antoni" che diventa segno per l'accensione di tanti
altri falò nei vari rioni del paese.
Le donne preparano
per l'occasione delle ottime crostate di "Pistiddu e Saba" chiamate in
sardo " Sas cogones de Sant'Antoni" .
Prima di tagliare e distribuire la "cogone" ai presenti, essa viene portata dalle donne del paese a compiere il rito del fuoco: si fanno tre giri da una parte e tre giri dall'altra con in mano il dolce tipico, gli uomoni invece, compiono lo stesso rito con in mano un fiasco di vino nero di produzione propria.
Eseguiti i dovuti rituali, le donne dividono la "Cogone" in pezzi che distribuiscono alle persone che in quel momento si trovano la presenti,, gli uomini invece offrono da bere a tutti.
La serata si conclude spesso con una cena organizzata da una famiglia del rione, che per "Impinnu" cioe per grazia ricevuta e devozione al Santo si impegna a preparare la cena ad un folto numero di invitati.
Santa Caterina Vergine:
Chiesa situata
nella piazza dell'omonimo rione.
Il più
antico documento che nomina la chiesa è del 1539. La Santa viene
festeggiata il 30 Maggio ed il 25 Novembre.
I festeggiamenti religiosi comprendono: il primo giorno i vespri solenni, il secondo giorno invece la messa con la processione nelle vie del rione con la statua della Santa accompagnata dai cavalieri in costume locale.
I festeggiamenti civili si sviluppano nell'arco di tre giornate nelle quali oltre ai caratteristici giochi per i più piccoli, si alternano sul palco allestito per l'occasione, cantanti folk, balletti caratteristici della Sardegna e gruppi che fanno musica leggera.
Sant'Efisio:
Chiesa del XVIII
secolo, con struttura tipica delle chiese campestri Sarde. Il primo documento
risale al 1765.
E' festeggiato
il 15 Gennaio, il primo Maggio e la seconda domenica di Settembre.
Per quanto
riguarda i festeggiamenti religiosi, il 15 Gennaio il comitato della festa,
prepara due grandi foccacie, una di formaggio dolce e l'altra di pane dolce,
che vengono distribuite alle persone nel momento in qui termina la messa.
A Settembre
invece la festa di Sant'Efisio oltre ai festeggiamenti religiosi,prosegue
con i festeggiamenti civili che durano tre giorni, nei quali si alternano
oltre ai tradizionali giochi per i più piccoli,momenti di musica
e balli tradizionali.
San Giovanni Battista:
Chiesa del XVI
secolo.
Se ne parla
in un documento del 1539.
Si festeggia
il 24 Giugno, data da ricordare in quanto considerata magica per riti propiziatori
per il raccolto, matrimonio e salute.
Momento fondamentale dei riti di San Giovanni, è quello detto "de sas funtanas" rito a cavallo tra il religioso ed il pagano, legato alle acque, quando le donne alla conclusione della messa vespertina si recano al suono della mezzanotte in processione presso sette fontane del paese per attingere l'acqua da conservare e bere al momento del bisogno poichè ritenuta miracolosa, guaritrice.
Le cinque Chiese del campo o di Lorthia:
San Gavino,
Sant'Ambrogio, Santa Restituta, San Nicola e Santa Barbara.
Sorgono nel
sito dove esisteva durante nel medioevo il villaggio di Lorthia.
Solo quella
di San Gavino risale al XII secolo, piccola, in mattoni, definita "Chiesa
bomboniera".
San Nicola
è famosa perchè durante i festeggiamenti, gli scapoli e le
scapole si voltano dando le spalle al portone principale sopra del quale
c'e' un bucco sul muro dove bisogna tirare , essendo bendati, un fazzoleto,
se questo entrerà dentro il bucco, la persona che ha compiuto il
gesto avra' fortuna in amore e si sposerà entro l'anno corrente,
altrimenti nessuna fortuna.
Le feste dette di "su campu" sono un momento molto importante per la comunità Bonese in occasione delle quali viene invitata a consumare il pranzo nei locali adiacenti le chiese offerto dal comitato della festa.